La versione messa in scena dal Teatro Paravento segue l’idea del grande Rodari che ci presenta una formica amichevole e solidale con la cicala, in contrapposizione alla versione classica che vede la formica disprezzare l‘arte della cicala considerandola una perdita di tempo, qualcosa d‘inutile e superficiale. A partire dalle capacità espressive dell’attrice Luisa Ferroni; la narrazione, il lavoro del clown, l’affabulazione e la musica, si dà vita al mondo artistico della cicala con i suoi canti, le gag, gli scherzi, le magie e i racconti. È un mondo che la formica dapprima disprezza perché lo ritiene adatto solo agli inoperosi.
L’inverno arriverà e troverà la cicala in mezzo alla gente a offrire la sua arte ma senza provviste per l’inverno e la formica piena di scorte ma sola. Le due si ritroveranno infine a condividere, da una parte le riserve della formica e dall’altra l’infinita allegria, l’ottimismo e la travolgente arte della cicala, patrimoni tutt‘altro che insignificanti quando si tratta di superare il duro inverno. Una delicata riflessione per i bambini (ma anche per gli adulti) sul significato dell’avarizia e sull’importanza dell’arte nella vita di tutti noi.
Liberamente ispirato alla favola di Esopo e Rodari: Chiedo scusa alla favola antica se non mi piace l’avara formica. Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala. Ho visto una formica in un giorno freddo e triste donare alla cicala metà delle sue provviste.
Tutto cambia: le nuvole, le favole, le persone. La formica si fa generosa. È una rivoluzione!
Gianni Rodari.
Lo spettacolo dura 50 minuti. Idea e regia sono stati curati da Luisa Ferroni e Miguel Ángel Cienfuego.

Lo spettacolo avrà luogo mercoledì alle ore 14.00, con replica alle 16.00.