Lieux communs

LIEUX COMMUNS intende presentare, sotto uno stesso tetto, due autori apparentemente distanti tra loro, ma uniti dalla passione, dal vigore, dalla ribellione dal déjà-vu e dall’ortodossia. Non vi sono approcci estetici comuni, se non una profonda e libera riflessione attorno all’esistenza – in generale – come valore universale attraverso gli stilemi più immediati legati a Eros e Thanatos, o l’assenza pressoché totale di religiosità iconica e sacrificale entro i due poli estremi tra la Vita e la Morte, riflessi dallo specchio caleidoscopico della Passione e della Vita stessa.

Sì, qualcosa li accomuna, anche se in maniera diversa: la fede nella pittura e nel gesto pittorico, concepiti come una estensione magica tra il corpo stesso e l’opera che gli autori vanno viepiù realizzando.

Nel 1991 Martin Disler (1949-1996) realizza per l’Albertina Museum a Vienna una esposizione, corredata da un catalogo, con delle serie di opere calcografiche di grande formato appositamente realizzate per questo contesto museale.

Il MACT/CACT ne espone due complete dalle proprie collezioni: MUSEUM OF DESIRE e NIGHTS OF VIENNA, con cui l’artista esprime e disegna la sua sensibile percezione esistenziale, in perenno bilico tra constatazione, dolore e rassegnazione, di ciò che lo circonda. Non è banale per Disler la scelta di un sito culturale come l’Albertina, e soprattutto della capitale austriaca, che fu scenario e scenografia di momenti storici visionari, drammatici e sofferti, nel verso di una spasmodica ricerca di nuove identità dopo la caduta delle grandi monarchie e dell’Impero.

Ed è anche qui, in questo contesto, che si inserisce l’opera di TOMAK (1970); una produzione artistica fortemente connotata da una identità europea per la forza del suo segno, che la memoria e il vissuto storico lasciano come incisi nel presente. Il rapporto tra la sua opera e quella di Martin Disler si esprime in totale equilibrio tra ispirazione e dialogo, in dialogo tra apollineo e dionisiaco, come se il distacco generazionale potesse in qualche modo sublimare la fatalità, e il destino riuscisse finalmente a staccarsi dal reale collettivo per la ridefinizione di una propria individuale geografia metastorica, nell’esatto momento dell’incontro dei due autori al centro della rappresentazione, prima che dell’immagine.

Vivere il presente e/o rileggere il vissuto all’interno del processo di confronto sono due approcci percettivi diversi dell’idea che abbiamo della verità attraverso la presa di coscienza dell’esperienza individuale.

Mario Casanova, 2021

MARTIN DISLER (1949-1996), Nights of Vienna n° 4, 1991. Incisione su rame, Glacis transférés, puntasecca, Roulette, carta vetrata, stampate su carta Zerkall Hadernbütten, ed. 11/17, 79 x 58.5 cm (107.5 x 75.5 cm). Collezione privata, Svizzera.

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Dove
Entrata
CHF 6.-
Orari
Venerdì, sabato e domenica
Dalle 14:00 alle 18:00
Sito web
Dati di contatto (non visibili)
Villa dei Cedri

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