“La croce e il giardino” Alda Merini e Pavel Florenskij

Conferenza del Prof. Silvano Tagliagambe, filosofo della scienza (Cagliari)
esplorazione poetico filosofica dal “Pianto della Madre di Dio” di Pavel Florenskij al “Poema della

Presentazione della conferenza
Alda Merini non si sentiva una poetessa religiosa, anzi arrivava a pensare di poter anche essere blasfema. Eppure, nel 2004 diede alle stampe il Poema della Croce, nel quale metteva in versi il tema dell’incarnazione e celebrava la croce come simbolo della sofferenza più atroce, fisica e psichica, che diviene Resurrezione, Speranza, Amore.

Per capire che cosa rappresenti la croce per lei ci si può utilmente riferire all’epistemologia del simbolo di Pavel Florenskij e alla sua concezione della poesia come un pensare per immagini concrete, che per loro natura esprimono molto di più del contenuto sensibile, in quanto coincidono con l’idea, cioè con il simbolo appunto, e sono identificabili con una realtà che tende costantemente a trascendere se stessa. Anche per Florenskij, inoltre, la poesia è legata al dolore e alla sofferenza e ne è espressione, in quanto in essa la parola va intesa come “pienezza dell’anima”, una “parola profetica”, non scritta “con l’inchiostro, ma con il sangue, con gocce rade che stillano dal petto e questo sangue (nel quale è la vita) non si esaurisce, né si secca mai”.

L’intero Poema della croce può essere considerato senza forzature la traduzione poetica dell’idea portante del pensiero filosofico di Florenskij, la convinzione che vi siano due mondi, quello del “visibile” e quello dell’”invisibile”, e che essi siano costantemente in stretto contatto tra loro. Il problema del loro limite e del loro limitare, del confine e del suo “scioglimento”, cioè di ciò che unisce questi due mondi e di ciò che a un tempo li distingue e separa, prende per lui, come per Alda Merini, avvio nella “vita della nostra anima”, giacché “anche in noi la vita nel visibile si alterna alla vita nell’invisibile”.

Un altro aspetto estremamente significativo del Poema di questa grande poetessa è che per lei la Croce è simbolo del più grande mistero del cristianesimo, che costituisce al tempo stesso il motivo della sua forza, del suo fascino e del suo richiamo: la simultaneità della natività e della crocifissione, che diventano un solo istante dal momento che nel parto di Maria, nell’atto stesso del suo generare, è già scritto e iscritto il destino di morte del Figlio, venuto al mondo per compiere con la propria morte la sua missione di salvezza dell’uomo, e poi risorgere. Questa idea della correlazione di significato, con effetto di sincronizzazione, tra eventi distanti tra loro nel tempo, è alla base del principio di sincronicità di Jung-Pauli, che diventa dunque a sua volta un riferimento importante per comprendere appieno diversi passaggi del Poema della croce. (Silvano Tagliagambe)

Il relatore

Silvano Tagliagambe (1945) è professore emerito di Filosofia della scienza presso l’università di Sassari. Si è laureato in filosofia a Milano con Ludovico Geymonat e si è perfezionato in fisica all’università Lomonosov di Mosca. È stato professore di Filosofia della Scienza presso le Università di Cagliari, Pisa, Roma “La Sapienza” e Sassari e si occupa dei processi della comunicazione, dell’analisi dei più recenti risultati della fisica e delle neuroscienze e dell’approfondimento del loro significato epistemologico, di psicologia analitica, della filosofia della medicina, della filosofia del digitale, della città e dello spazio pubblico in rapporto all’organizzazione delle reti e della conoscenza, del legame tra cultura umanistica e cultura scientifica, del pensiero scientifico e filosofico russo. A questi temi ha dedicato più di 350 pubblicazioni. Tra le più recenti: Pauli e Jung. Un confronto su materia e psiche, Raffaello Cortina, Milano, 2011 (con A. Malinconico); Jung e il Libro Rosso. Il Sé come sacrificio dell’io, Moretti&Vitali, Bergamo, 2014 (con A. Malinconico); Il nodo Borromeo. Corpo, mente, psiche, Aracne, Roma, 2015; Tempo e sincronicità. Tessere il tempo, Mimesis, Milano-Udine, 2018; Pauli y Jung. Un debate sobra materia y psique, Traducciones Junguianas, Colección Psicologia Profunda, volumen: 6, Lima-Perù, 2019; Metamorfosi. Cervello in divenire, benessere psicofisico e nuove strategie terapeutiche, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2019 (con D. Sirigu e G. Biggio); Ritornare a Ippocrate. Riflessioni sulla medicina di oggi, Mondadori Università, Milano 2020 (con E. Facco); On the way of understanding consciousness: the contribution of Jung & Pauli between neurosciences, philosophy and quantum physics, in F. Carminati, G. Galli Carminati, F. Martin edts., Quantum Psyche, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2020, pp. 103-143 (con F. Fracas ed E. Facco); Il Covid 19. Tra la zona grigia e lo spazio intermedio, “Educazione sentimentale”, Rivista di Psicoanalisi, Chi cura chi cura? Vol. 33, 2020, pp. 28-36; Gli scenari del dopo Covid-19, in F. Canestrari, N. Cariaggi, S. Tagliagambe, Vite virali al tempo dell’immunità fragile, Ventura edizioni, Senigallia 2020, pp. 301-384; Come in uno specchio. Il cervello e il suo ambiente, Mimesis, Milano-Udine 2020; Come leggere Florenskij, Mimesis, Milano-Udine 2021.

Il 6 febbraio 2021 gli è stata conferita, di iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Croce” di Alda Merini

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