Natura e finalità in Kant

Prof. Luca Illetterati (UniPd)

Data

07.10.2024
Expired!

Ora

18:00

Luogo

Liceo cantonale di Bellinzona
Via Francesco Chiesa 2, Bellinzona, Svizzera
X

XIII Percorso Prognosi e destino
Spazio e tempo
Ciclo di conferenze, cinema, teatro e musica

Nel primo paragrafo della Critica del Giudizio, Kant scrive: “non ci sono che due tipi di concetti che permettono altrettanti principi diversi della possibilità dei loro oggetti: cioè i concetti della natura e il concetto della libertà”.

Questa distinzione sembra portare a risultati che, se non sono contraddittori, sembrano comunque rinviare a una tensione straordinariamente problematica. Quando Kant mostra nella prima Critica (Critica della Ragion Pura) quali sono i fondamenti essenziali della nostra conoscen-za scientifica del mondo, arriva a un risultato che si può definire naturalistico.

Quando però, nella seconda Critica (Critica della Ragion Pratica), Kant si concentra sull’azione umana e quindi sulla sfera della realtà non soggetta alle leggi della natura, ma alla libertà, egli giunge a un risultato che può essere letto come antinaturalistico. La Critica del Giudizio è in un certo senso l’opera in cui Kant cerca di uscire da questo dualismo. E questo implica una sorta di revisione del concetto di natura rispetto alla Critica della Ragion Pura.

In particolare, nella discussione della finalità naturale Kant apre la strada a una concezione della natura che non è semplicemente una oggettività che sta di fronte a un soggetto.

Con il concetto di fine naturale, Kant pensa qualcosa che potremmo chiamare una soggettività della natura o, per usare un termine oggi molto usato, un’agency naturale.

Organizzatore

Liceo di Bellinzona e Fondazione Sasso Corbaro per le Medical Humanities
Pubblico: Per tutti

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