Pratiche della libertà

Conferenza pubblica con Gilles Delalex

Data

18.07.2024

Ora

21:30

Luogo

Antico Convento delle Agostiniane
El Sementéri 2, Monte Carasso, Svizzera
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La conferenza tratterà i concetti di libertà e occupazione. Perché concentrarsi su queste nozioni? Perché a partire dalle idee di Foucault sullo spazio carcerario, a metà degli anni ‘70, è una tradizione, in filosofia e nelle scienze sociali, e anche nei media in generale, pensare all’architettura in termini di costrizione o restrizione. Criticare l’architettura come un sistema di controllo. Questo non è del tutto falso. Ma l’architettura potrebbe anche essere analizzata in termini di ciò che permette, del modo in cui crea possibilità. Il modo in cui permette qualcosa di inaspettato. E questo è ciò che possiamo chiamare libertà.

Le nozioni di libertà e di occupazione sono strettamente correlate perché alcune architetture rendono liberi e altre no. Alcune ci incoraggiano a occuparle, a riempirle o a scalarle, e pensiamo che siano proprio queste a darci la massima libertà. Ma la libertà non esiste senza vincoli. L’architettura rappresenta questa costrizione, perché è per natura fissa e perenne. Ma quando viene occupata, diventa parte di questa particolare dialettica tra controllo e libertà. Ora, dov’è esattamente il confine tra i due? Come possiamo dire quali architetture ci rendono liberi e quali ci controllano? Una stessa architettura può essere allo stesso tempo un mezzo di controllo e uno strumento di emancipazione? La conferenza è un’occasione per sollevare queste domande e fornire alcune risposte, esaminando una selezione di progetti dello studio Muoto, scelti appositamente per il loro confronto con le nozioni di libertà e occupazione. Vedremo, ad esempio, che l’idea di occupazione è molto diversa da quella di appropriazione. Oppure che l’architettura ci modella, ma che anche noi la modelliamo a nostra volta quando la occupiamo.

Gilles Delalex (Thonon-les-Bains, 1972) ha conseguito un master europeo in pianificazione urbana e un dottorato in arte presso l’Università di Arte e Design di Helsinki. Ha fondato lo studio Muoto a Parigi nel 2003 con il socio Yves Moreau. Lo studio sostiene un’architettura mminima in grado di evolversi nel tempo. Il suo pensiero si concentra sull’economia dei materiali, sull’evoluzione degli edifici, sul potenziale di condivisione e sulle qualità d’uso – l’ecologia, in altre parole, nel suo senso più ampio. Lo studio Muoto ha curato il padiglione francese alla Biennale di Architettura di Venezia del 2023. Nel 2016 ha vinto l’Equerre d’argent per il suo “condensatore urbano” costruito nel campus di Saclay, oltre a vari altri premi: Holcim, Bauwelt, Académie d’Architecture, AR public spaces, ecc. Le attività dello studio comprendono la gestione di progetti, la ricerca e l’insegnamento. Gilles Delalex ha insegnato all’Ecole des Ponts et Chaussées dal 2004 al 2008, alla Graduate School of Design di Harvard nel 2023 e alla TU Wien nel 2024. Attualmente è professore all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture (ENSA) de Paris-Malaquais, dove dirige il dipartimento di Teoria, Storia e Design e co-dirige il laboratorio di ricerca Liat. La sua ricerca nel laboratorio si concentra sui temi delle grandi infrastrutture, della fantascienza e del futuro della modernità.

www.studiomuoto.com

La conferenza si svolgerà all’aperto nella suggestiva cornice dell’Antico convento delle Agostiniane.

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Organizzatore

Associazione Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso
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