Graziano Martignoni
Là, ove inizia la fine del mondo
17 ottobre | 17:00
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Là, nei molteplici mondi della follia, che, come ci ricorda Eugenio Borgna, prima di essere malattia “è una possibilità dell’esistenza umana, che è in noi con le sue ombre e le sue incandescenze emozionali”, là nelle terre frastagliate ed erratiche come i ghiacci del Passaggio a Nord-Ovest, che evocano a volte il finis terrae e il finis mundi, là nello spazio-tempo del Grande Altro, può accadere l’incontro (Ereignis) con gli sguardi, le parole a volte solo sussurrate, altre urlate, che vengono da chi quel mondo abita. Scrive Bin Kimura “quando incontravo uno schizofrenico io cercavo di insinuarmi in una fenditura attraverso i diversi sintomi che si mostravano alla superficie per penetrare nello spazio segreto che vi era dietro. Io mi trovavo allora in un luogo che mi appariva come il mio proprio luogo”. Questo spazio segreto, che l’incontro con la follia può svelare, è per ognuno di noi la casa di-dietro-il-mondo della nostra propria esistenza; è la querentia, descritta da Ernest Hemingway in Morte nel pomeriggio (1947), di cui abbiamo bisogno per proteggerci, è la dimora segreta della nostra anima, è la soglia, il tra, l’Aïda, che segna il confine, è il qui e là della presenza a noi stessi e all’altro (…). Incontriamoci là.

Graziano Martignoni, (Locarno, 1948), psichiatra, professore alla SUPSI; ha insegnato psicopatologia generale presso l’Università di Friburgo. È stato docente presso le Università di Palermo e dell’Insubria; vice-presidente della Fondazione Sasso Corbaro. Ultimi lavori: Pensieri nella brezza dei giorni, (Armando Dadò Editore, Locarno, 2019), Quando la domenica imbruniva, Armando Dadò Editore, Locarno, 2020; (con John Gaffuri) Vita alla Vita, Armando Dadò Editore, Locarno, 2020.

 

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